FORMAZIONE

DESCRIZIONE:

Lo scopo del corso è quello di mostrare come i principi derivanti dal Toyota Production System devono essere coniugati nelle attività e nei processi di ufficio, abilitando i partecipanti a riconoscere gli sprechi di processo, a misurarne l’efficienza e ad applicare i vari strumenti adatti a implementare iniziative di miglioramento continuo efficaci.

Alla fine di questo corso i partecipanti saranno in grado di comprendere e descrivere:
• Concetti di base sul Lean, storia, obiettivi
• I 7 + 1 sprechi applicati agli uffici
• Tecniche per la identificazione delle perdite
• Principio 'Collaborate and promote visibility'
• Principio 'Keep it Simple and practical'
• Principio 'Optimize and automate'
• Le checklist, il Kanban

DESCRIZIONE:

Il corso Kanban fornisce ai team di “knowledge workers" una metodologia per gestire il lavoro in modo più efficace attraverso l'uso della visualizzazione e una migliore gestione del flusso, mantenendo al contempo l’attenzione sulle attività di miglioramento continuo. Le pratiche e i principi kanban sono un ottimo strumento aggiuntivo per team e organizzazioni Agili al fine di gestire meglio il modo in cui il valore viene fornito al cliente anche alla luce dell’approccio Lean per il miglioramento dell’efficienza.
Il corso prepara i partecipanti all’esame di certificazione Kanban Foundation che attesta le conoscenze e le abilità nel visualizzare il processo di lavoro, nel raccogliere e utilizzare metriche realistiche per una più efficace creazione di valore e miglioramento continuo, nella collaborazione con altri team in modo da migliorare le prestazioni organizzative.

• Lean, Agile, Kanban: storia, principi, dinamiche interne ai Team
• Visualizzazione, Kanban board, progettazione, eventi, cadenza
• Flusso, colli di bottiglia e gestione degli impedimenti
• Metriche, velocità e prevedibilità del lavoro

DESCRIZIONE:

La produzione in serie, principale fonte del successo Ford nei primi anni del XX Secolo, si è basata sui principi di Taylor per l’organizzazione del lavoro fino all’avvento del “Toyota Production System” sviluppato nel secondo dopoguerra e diventato noto nel mondo negli anni ’90 con il nome di “Lean Manufacturing”, rivelatosi più vantaggioso per la riduzione dei costi conseguente al miglioramento dell’efficienza dei processi produttivi e della conformità qualitativa dei prodotti.
Il corso si propone di illustrare ai partecipanti le logiche di fondo e le metodologie operative tipiche del modello produttivo “Lean” anche attraverso esempi concreti

Programma: Le origini ed i principi base della Lean Production
• Dal sistema fordista al modello Toyota (TPS - Toyota Production System)
• Pensare snello: principi, obiettivi, strumenti
• Il flusso del valore: processi a valore aggiunto e sprechi

L’azienda “Lean”: metodi per perseguirla
• L’analisi delle relazioni causa-effetto con il diagramma 5M di Ishikawa
• L’individuazione e l’eliminazione degli sprechi: le 7 Muda
• Il miglioramento continuo con il Kaizen
• La gestione a vista dei problemi di produttività e qualità con la Visual Factory

Panoramica sulle tecniche di supporto per l’azienda “Lean”
• La Total Productive Maintenance (TPM) e l’Overall Equipment Effectiveness (OEE)
• I cambi veloci di produzione con lo SMED (Single Minute Exchange of Die)
• La prevenzione degli errori con il Poka Yoke (cenni sulla Process-FMEA)
• Mantenere in ordine le postazioni di lavoro con le 5S (Seiri, Seito, Seiri, Seiketsu, Shitsuke)

Accorgimenti pratici per attuare la Lean Production
• Pianificazione, attuazione e monitoraggio delle attività con il PDCA
• Valutazione e consolidamento dei miglioramenti ottenuti

DESCRIZIONE:

L’introduzione di un Programma 5S (Separare, Ordinare, Pulire, Standardizzare, Autodisciplina) in un’azienda ha senso solo se si comprende che le 5S non sono un fine, ma un mezzo per migliorare la qualità, aumentare l’efficienza, ridurre gli sprechi e accrescere la sicurezza delle condizioni di lavoro.

Mantenere nel tempo i livelli di separazione, ordine e pulizia raggiunti è più agevole se:
- gli standard sono definiti con il coinvolgimento del personale operativo discutendoli con loro
- tali standard sono applicati con particolare rigore dal management di produzione
- viene attivato un monitoraggio del loro rispetto da parte del personale, mediante autovalutazioni condotte dagli operatori stessi ed audit dei responsabili con check-list specifiche

Illustrazione di cosa sono e che scopo hanno le 5S:
• Separare (Seiri)
• Ordinare (Seiton)
• Pulire (Seiso)
• Standardizzare (Seiketsu)
• Autodisciplina (Shitsuke)

Definizione con i partecipanti di una check-list di valutazione su un’area pilota in produzione

DESCRIZIONE:

La metodologia denominata Single Minute Exchange of Die (SMED) si riferisce alle tecniche finalizzate alla riduzione dei tempi di attrezzaggio degli impianti di produzione. Ideata negli anni sessanta dalla Toyota, questa metodologia è diventata in breve tempo fondamentale nel TPS (Toyota Production System) sistema di produzione noto in occidente come “Lean Manufacturing”.
Il corso illustra la metodologia SMED attraverso l’analisi dei tempi di attrezzaggio effettuati con impianti fermi oppure attivi, le modalità per accelerare le attività di attrezzaggio ed esempi ed applicazioni riferite a varie realtà produttive.

• Il concetto di set-up e le sue applicazioni operative
• Le tre fasi dell’applicazione dello SMED:
- separare operazioni interne ed esterne
- convertire le operazioni esterne in interne
- apportare radicali miglioramenti.
• Le tecniche operative dell’attrezzamento rapido
• Effetti dello SMED su costi, qualità e produttività
• Presentazione e discussione di casi studio tratti da diverse realtà aziendali

DESCRIZIONE:

Il corso si propone di illustrare ai partecipanti le logiche di fondo e le metodologie operative tipiche di un’organizzazione avanzata della manutenzione ed è propedeutico ad una trattazione più approfondita mirata ad installare in azienda un sistema operativo di manutenzione preventiva (sia programmata che predittiva) e a valutarne l’efficacia globale con il metodo OEE (Overall Equipment Effectiveness).

Saranno presentati casi studio che ne dimostrino l’utilità in termini di miglioramento della produttività.

TPM
• L’organizzazione della Manutenzione
• Aspetti organizzativi e gestionali di base
• Il ruolo del manutentore come cliente-fornitore del processo produttivo

Metodi e tecniche di Manutenzione
• Tipi di manutenzione: correttiva, preventiva e predittiva
• Manutenzione correttiva: categorie di guasto e 5M
• Manutenzione preventiva su base programmata
• Manutenzione preventiva su base predittiva
• TPM (Total Productive Maintenance)

Analisi costi/benefici dei diversi tipi di manutenzione

Gli indicatori dell’efficienza manutentiva: i KPI (Key Performances Indicators) tecnici

OEE
Le categorie OEE dell’efficienza produttiva:
• Disponibilità
• Prestazione
• Qualità

Le “sei grandi perdite” di produttività
• Quali sono e come si individuano: Fermate, Settaggi/Regolazioni; Microfermate, Rallentamenti, Scarti in avviamento, Prodotti NC
• Come si suddividono e come si collegano con le categorie OEE

Il calcolo dell’OEE e l’utilizzo dei risultati
• Formule ed esempi di calcolo
• Illustrazione di casi-studio
• Utilizzo dell’OEE per il miglioramento della produttività

DESCRIZIONE:

Sviluppato verso la metà degli anni 80 dalla Motorola, il Six Sigma è stato rapidamente adottato dalle più prestigiose aziende di tutto il mondo industrializzato per la sua grande efficacia nel raggiungere l’obiettivo primario di rendere l’azienda più competitiva sul fronte dei costi, della qualità e del servizio offerto, e si sta ormai diffondendo anche in Italia.

Il nome deriva dall’analogo termine utilizzato in statistica per indicare la capacità di un processo di avere solo 3 o 4 difetti per milione di possibilità, e quindi in pratica di avvicinarsi all’obiettivo “zero difetti”, eliminando gli sprechi esistenti e permettendo alle attività di scorrere il più fluidamente possibile.
Caratteristiche specifiche dell’approccio Six Sigma sono: la sua focalizzazione sulle aree aziendali più critiche per il business; la sua applicabilità a processi di tipo produttivo, tecnico, commerciale e amministrativo; una forte attenzione ai costi connessi ai risultati insoddisfacenti di tali processi.

Sviluppo e metodologia del Six Sigma:
• Le origini negli USA e lo sviluppo attuale nel mondo
• Principi ed obiettivi: qualità, tempi, costi
• Il metodo DMAIC: sequenza e contenuti
• L’organizzazione aziendale per il Six Sigma
• Fattori di successo per i progetti Six Sigma

Illustrazione di alcune tecniche per il Six Sigma:
• Process Mapping
• Pareto Analysis
• Cause & Effect Diagram
• Capability Analysis
• Analysis of Variance (ANOVA)
• Control Plan
Analisi e discussione di un caso studio

DESCRIZIONE:

Sviluppato verso la metà degli anni 80 negli USA, il Six Sigma è stato adottato dalle più prestigiose aziende di tutto il mondo industrializzato per la sua grande efficacia nel raggiungere l’obiettivo di rendere l’azienda più competitiva sul fronte dei costi e della qualità dei prodotti/servizi offerti.

Il nome “Six Sigma” indica la capacità di un processo aziendale di avere solo 3-4 difetti per milione di difetti possibili e quindi di avvicinarsi concretamente all’obiettivo “zero difetti”.

Il Six Sigma si focalizza sui processi più critici per il business aziendale nelle aree: progettazione, industrializzazione, produzione e qualità, con una forte attenzione ai costi connessi ai risultati insoddisfacenti di tali processi.

Il corso si propone di illustrare i principi, i metodi e le tecniche utilizzate nel Six Sigma consentendo ai partecipanti di iniziare ad applicarlo nelle proprie aziende in progetti di miglioramento che vogliano ridurre la variabilità degli output di processi aziendali.

Prima giornata: sviluppo e metodologia del Six Sigma

• Le origini e lo sviluppo attuale nel mondo
• Principi ed obiettivi: qualità, tempi, costi
• Il metodo DMAIC: Define, Measure, Analyze, Improve, Control
• L’organizzazione aziendale per il Six Sigma

Seconda giornata: illustrazione di alcune tecniche per il Six Sigma

• Process Mapping & CTQ Recognition
• Pareto Analysis
• FMEA Analysis
• Cause & Effect Diagram
• Capability Analysis (Cp-Cpk)
• Measurement System Analysis (MSA)
• Analysis Of Variance (ANOVA)
• Design Of Experiments (DoE)
• Control Plan

Terza giornata:

• Illustrazione, analisi e discussione di progetti Six Sigma tratti da diverse realtà aziendali
oppure
• Impostazione pratica di un progetto Six Sigma da applicare in azienda

SCOPE:

The aim of this course is to instruct users in the basic knowledge needed to create Alias surface models. No previous experience of surfacing is required. The techniques shown are applicable to both CAS and A-class surfacing. Students will learn how to create a key-fob to an A-class standard, based on sketches and engineering dimensions.

Session 1: Introduction to Alias
• Surfacing in automotive design
• CAS and A-class surfacing
• Bezier and NURBS
• Clay vs. digital
• Alias User Interface and Customisation

Session 2: Viewing and Model Management
• Creating and modifying primitives
• Camera and Views
• Object manipulation
• Managing files
• Managing objects
• More menu customization

Session 3: Working with Curves
• Creating curves
• Modifying curves
• Analysing curves
• Curve theory
• Circles and arcs
• Symmetry
• Multiple curves
• Key fob exercise: 2D curves

Session 4: Working with Surfaces
• Creating surfaces
• Modifying surfaces
• Analysing surfaces
• Symmetry: half-width vs. full-width models
• Key fob exercise: Symmetric surfaces

Session 5: Multiple surfaces
• Patch planning
• Creating primary surfaces
• Creating secondary surfaces
• Key fob exercise: Block surface model

Session 6: Blends and Fillets
• Blends
• Fillets
• Rendering basics
• Key fob exercise: Completing the model

SCOPE:

This course is recommended to students who have already completed the Autodesk Alias Foundation Course. The objective of this course is to prepare students for a career in A-class surfacing using Autodesk’s Alias software. Students will have access to a detailed scan of a Porsche Panamera exterior. They will learn how to surface areas of the vehicle to an industry compliant A-class standard.

Session 1: Working with scan data
• Surfacing to scan data
• Scan data tools
• Cutting sections
• Building surfaces to scan
• Analysing the fit to data
• Analysing surface quality
• Exercise: Building the roof

Session 2: Review of student roof models
• Suggestions for improvements

Session 3: Final review of roof models

Session 4: Exercise: Surfacing the bonnet

Session 5: Review of student bonnet models
• Suggestions for improvements

Session 6: Final review of bonnets
• Suggestions for further work

SCOPE:

This course is recommended to students who have already completed the Autodesk Alias Foundation Course. The objective of this course is to prepare students for a career in CAS modelling within the Automotive Industries. Students will build a full exterior CAS model from 3 view sketches of a car. They will learn techniques for quickly modifying curves and surfaces to create a complete model.

Session 1: Working from 3 view sketches
• Importing and sizing sketches
• Building the main features
• Building the main blocks
• Exercise: CAS model from 3 view sketches

Session 2: Refining the surfaces
• Review of student work
• Analysis
• Modification
• Exercise: Complete block model

Session 3: Adding the details
• Fillets
• Gaps
• Adding black outs
• Exercise: Finalise the model

SCOPE:

The aim of this course is to instruct users in the basic knowledge needed to create ICEM Surf surface models. No previous experience of surfacing is required. The techniques shown are applicable to both CAS and A-class surfacing. Students will learn how to create a key-fob to an A-class standard, based on sketches and engineering dimensions.

Session 1: Introduction to ICEM Surf
• Surfacing in automotive design
• CAS and A-class surfacing
• Bezier and NURBS
• Clay vs. digital
• ICEM Surf User Interface and Customisation

Session 2: Viewing and Model Management
• Geometry types
• Creating geometry
• Views & Planes
• Moving objects
• Managing objects
• Managing geometry

Session 3: Working with Curves
• Creating curves
• Modifying curves
• Analysing curves
• Curve theory
• Circles and arcs
• Symmetry
• Multiple curves
• Key fob exercise: 2D curves

Session 4: Working with Surfaces
• Creating surfaces
• Modifying surfaces
• Analysing surfaces
• Symmetry: half-width vs. full-width models
• Key fob exercise: Symmetric surfaces

Session 5: Multiple surfaces
• Patch planning
• Creating primary surfaces
• Creating secondary surfaces
• Key fob exercise: Block surface model

Session 6: Blends and Fillets
• Blends
• Fillets
• Rendering basics
• Key fob exercise: Completing the model

SCOPE:

This course is recommended to students who have already completed the ICEM Surf Foundation Course. The objective of this course is to prepare students for a career in A-class surfacing using ICEM Surf. Students will have access to a detailed scan of a Porsche Panamera exterior. They will learn how to surface areas of the vehicle to an industry compliant A-class standard.

Session 1: Working with scan data
• Surfacing to scan data
• Scan data tools
• Cutting sections
• Building surfaces to scan
• Analysing the fit to data
• Analysing surface quality
• Exercise: Building the roof

Session 2: Review of student roof models
• Suggestions for improvements

Session 3: Final review of roof models

Session 4: Exercise: Surfacing the bonnet

Session 5: Review of student bonnet models
• Suggestions for improvements

Session 6: Final review of bonnets
• Suggestions for further work

SCOPE:

This course is recommended to students who have already completed the ICEM Surf Foundation Course. The objective of this course is to prepare students for a career in CAS modelling within the Automotive Industries. Students will build a full exterior CAS model from 3 view sketches of a car. They will learn techniques for quickly modifying curves and surfaces to create a complete model.

Session 1: Working from 3 view sketches
• Importing and sizing sketches
• Building the main features
• Building the main blocks
• Exercise: CAS model from 3 view sketches

Session 2: Refining the surfaces
• Review of student work
• Analysis
• Modification
• Exercise: Complete block model

Session 3: Adding the details
• Fillets
• Gaps
• Adding black outs
• Exercise: Finalise the model

DESCRIZIONE:

Questa formazione costituisce un percorso di avvicinamento alle leghe di alluminio da un punto di vista teorico e pratico fornendo le linee guida per facilitare e ottimizzare le scelte progettuali nei diversi settori. La formazione verrà svolta in presenza ed è indicata per tutte le figure aziendali che hanno bisogno di approfondire gli aspetti tecnici del materiale: progettisti, buyer, ispettori della Qualità, ingegneri di processo.

1° INCONTRO: Introduzione all’alluminio e le sue leghe

• Elementi storici, generalità sull’alluminio e le sue leghe;
• Principali elementi in lega e la loro influenza;
• Dati statistici di produzione e impiego delle leghe di Alluminio;
• Nozioni di base:
- La metallurgia dell’Alluminio e delle sue leghe;
- i trattamenti metallurgici preliminari;
- la designazione delle leghe con riferimento alla Norma Europea.

2° INCONTRO: I processi di produzione delle leghe di alluminio

• Classificazione dei processi di colata delle leghe leggere;
• Rassegna dei processi di colata;
- con forma a perdere e modello permanente;
- con forma a perdere e modello a perdere;
- con stampo permanente.

3° INCONTRO: I processi di lavorazione delle leghe di alluminio

• Processi di lavorazione per deformazione plastica a caldo e a freddo;
• Trattamenti termici, superficiali e di tenuta post-colata;
• Lavorazioni meccaniche per asportazione di truciolo;
• Tecniche di giunzione: saldature, incollaggio, giunzioni meccaniche;
• Costi e prestazioni. I processi a confronto;
• Rassegna delle difettosità. Analisi e rimedi;
• Cenni di analisi metallografica, analisi chimica e prove meccaniche.

DESCRIZIONE:

Il corso è rivolto a tutti coloro che scrivono per lavoro e vogliono acquisire nuovi strumenti per comunicare con i propri destinatari in modo più immediato, facile ed elegante.
Obiettivo del corso è acquisire le tecniche di scrittura di base, per scrivere testi più leggibili, credibili e convincenti.

DESCRIZIONE:

Il corso è pensato per tutti coloro che hanno frequentato il modulo base “Business writing” e creano presentazioni Power Point, dove la parola scritta incontra l’immagine e tutti gli equilibri cambiano.
Il corso mira a fornire ai partecipanti le strategie per usare la scrittura in modo appropriato allo strumento: presentazioni per la proiezione (con l’oratore) e presentazioni per la condivisione (senza l’oratore).

DESCRIZIONE:

Il corso è pensato per tutti coloro che hanno frequentato il modulo base “Business writing” e vogliono raffinare le tecniche per scrivere le mail: informative, commerciali, motivazionali, ticket, gestione reclami. Il corso mira a far acquisire le strategie per scrivere mail più efficaci e coerenti con gli obiettivi da raggiungere.

• Dalla carta all’email: cosa cambia?
• Scrivere mail in modo coerente con obiettivo, strumento e destinatario
• Scrivere in modo chiaro ed efficace
• Scrivere in modo geografico: i luoghi della mail
• Rispondere alle mail: il metodo CRG
• Costruire relazioni attraverso l’email
• Aspetti di forma e aspetti di contenuto
• Il galateo della mail: precauzioni tecniche e precauzioni emotive
• Esercitazioni su casi reali tratti dall’esperienza stessa dei partecipanti

DESCRIZIONE:

Il corso è pensato per tutti coloro che hanno frequentato il modulo base “Business writing” e vogliono allenarsi a strutturare diversi tipi di testi.
Il corso mira ad analizzare tre tipi di struttura: B.L.O.T, B.L.I.M., B.L.O.B (tesi principale all’inizio, in mezzo o in fondo al testo), per testi informativi, motivazionali e per gestire testi “spinosi”.

DESCRIZIONE:

Il corso è pensato per tutti coloro che hanno frequentato il modulo base “Business writing” e vogliono allenarsi a modulare il proprio stile comunicativo per trovare quello più coerente con il tono di voce aziendale.
Il corso mira ad analizzare i diversi tipi di tono di voce della scrittura.

DESCRIZIONE:

Il tema della negoziazione sta acquisendo sempre più importanza all’interno delle organizzazioni, sia da un punto di vista tecnico, sia dal punto di vista delle possibili aree di applicazione, che non sono più soltanto verso l’esterno, ma anche, e sempre di più, verso l’interno dell’azienda. Per questo motivo può essere importante approfondire le diverse sfaccettature di questo tema con l’obiettivo di migliorare sia la parte tecnica della negoziazione, sia la parte comportamentale, egualmente importanti ai fini del risultato finale.

I principali contenuti che svilupperemo sono i seguenti:
- Le nuove basi della negoziazione
- Ambiti applicativi della negoziazione
- Definizione degli obiettivi negoziali
- Identificare il processo decisionale dell’interlocutore
- Identificare le leve motivazionali dell’interlocutore
- Le diverse tipologie di interlocutore e le relative differenti modalità di approccio
- L’allineamento azienda/persona, sia interno che esterno
- La gestione del reclamo e del conflitto

DESCRIZIONE:

Gestire in modo consapevole le emozioni e coltivare le abilità che permettono di cogliere la soddisfazione nella vita personale e lavorativa. Conoscere le competenze emotive, relazionali e cognitive di successo.

DESCRIZIONE:

Scoprire e diventare consapevoli del proprio talento attraverso l’intuito e la creatività dell'emisfero destro del cervello. Conoscere e approfondire le intelligenze multiple.

DESCRIZIONE:

Saper gestire le emozioni e l’incertezza. Apprendere dagli errori. Diventare coach di se stessi per conseguire obiettivi ben definiti.

• Obiettivi e obiettivi smart IMPACT
• La gestione degli errori
• La motivazione
• La gestione delle emozioni e la resilienza

DESCRIZIONE:

Gestire il conflitto in modo strategico apre alla crescita, incrementa lo sviluppo, le innovazioni e le idee. Cogliere le opportunità degli ostacoli tirando fuori il meglio dalle situazioni e dalle persone.

DESCRIZIONE:

Come cambiano i rapporti tra le persone e i ruoli nell’azienda digitale. I modelli organizzativi in evoluzione per abbracciare innovazione digitale e cambiamento nell’era dello smart working.

DESCRIZIONE:

Cambiare volto alle riunioni con creatività e con il pensiero laterale. Un manuale di pratica della fantasia. Sviluppare le modalità che fanno emergere le potenzialità delle risorse.

• Efficacia delle riunioni, regole e valori
• Il Pensiero laterale e il modello dei 6 cappelli per pensare
• Applicazioni del modello, analisi dei casi
• Palestra e Mind training

DESCRIZIONE:

Pillole formative di approfondimento per migliorare la capacità di lavorare in team.

DESCRIZIONE:

Come nasce e si sviluppa un team. Come accompagnare un gruppo di lavoro a diventare un team di valore.

DESCRIZIONE:

Come nasce e si sviluppa un team. Come accompagnare un gruppo di lavoro a diventare un team di valore.

• Esperienza di Team building all’aria aperta
• Momenti esperienziali e di debriefing: formazione del team
• Mission, Valori, Comunicazione Efficace, Feedback, Fiducia
• Vela, arrampicata, Volo, Escursione, Campo avventura, Teatro

DESCRIZIONE:

Nel corso delle 2 giornate si affronteranno gli elementi fondamentali alla base del project management in termini di organizzazione progettuale e pianificazione tempi-costi-risultati. I partecipanti al termine del corso avranno sviluppato un proprio piano di progetto secondo le tecniche e i template proposti nelle lezioni.

DESCRIZIONE:

La pratica metaforica al centro di LEGO® Serious Play® conduce a costruire con le proprie mani modelli tridimensionali del tema in gioco, sia esso di carattere strategico, operativo o relazionale. Fortemente basata sulle scienze dell'apprendimento, LEGO® Serious Play® è l'unica metodologia nata e riconosciuta da LEGO® stessa a basarsi sull'utilizzo di mattoncini LEGO. Tra le modalità tradizionalmente più diffuse ed evocative per parlare del metodo LSP c’è la formula “thinking by hands”, pensare con le mani.

DESCRIZIONE:

Il modello organizzativo della Lean e la metodologia di problem solving Six Sigma rappresentano due riferimenti importanti per tutte le aziende che desiderano migliorare le proprie prestazioni, introducendo un programma di Miglioramento Continuo. La formazione per Green Belt Project Leader permette ai partecipanti del corso di condurre progetti di miglioramento all’interno delle aziende e al tempo stesso di sviluppare le proprie competenze di Project Management. I progetti Lean Six Sigma migliorano i processi aziendali e offrono l’opportunità di acquisire competenze interfunzionali indispensabili per ricoprire ruoli manageriali. Non a caso la General Electric, una delle aziende cha ha contribuito a sviluppare la metodologia Six Sigma, utilizzava questo percorso formativo per far crescere i propri dirigenti. Le competenze gestionali e di data analysis acquisite mediante un corso per Green Belt Project Leader, sono la chiave per raggiungere alti livelli di competitività e, uniti alla digitalizzazione, costituiscono i principali elementi fondanti l’Industry 4.0.

Introduzione ai programmi di miglioramento continuo, Lean e Six Sigma, la metodologia DMAIC (vs PDCA). Define: Project Charter, Voice of Customer, Change Management.
Measure: Output Priority Measurement, Process Mapping, Basic Statistic, Control Chart, Measurement System Analysis, Process Capability.
Analyse: Cause and Effect Diagram, Failure Mode and Effect Analysis, Statistical Test: Correlation, Anova, Design of Experiment Analysis, Value and Time Analysis.
Improve: Brainstorming, Lean Tools (Push & Pull System, Kanban, Visual Factory…), Extended 5S Pilot Test.
Control: Implementation plan, Process Monitoring, Documentation and Reaction Plan, Handover of responsibility.

DESCRIZIONE:

Il corso si pone come obiettivo fornire un’efficace ed efficiente definizione e implementazione del Risk Management in fase di progettazione del prodotto (Design FMEA), avviamento e industrializzazione dei processi produttivi (Process FMEA) realizzati sia all'interno che all'esterno dell’organizzazione.
Inoltre, durante le lezioni verranno illustrate le differenze rispetto alla versione AIAG FMEA 4th Ed.

Le 7 fasi del processo della Design FMEA:

1. Planning and Preparation
• Le 5T
• Definizione del Team
• Definizione dell’oggetto dell’analisi utilizzando il Block/Boundary diagram

2. Structure Analysis
• Identificazione delle interfaccie fisiche, energetiche, flussi di materiali ed in formazioni (Interfaces matrix)

3. Function Analysys utilizzando strumenti quali
• P-diagram

4. Failure Analysis Conduzione della Design FMEA per individuare:
• Il concetto di focus element e la catena effetto-failure-causa nel prodotto
• Le modalità di guasto
• Gli effetti delle modalità di guasto
• Le cause delle modalità di guasto

5. Risk Analysis tramite:
• La valutazione della Severity degli effetti come assessment del rischio sulla sicurezza dell’Utente, sul rispetto del Regulatory e sulla operatività del prodotto.
• La valutazione della frequenza delle modalità di guasto per i nuovi progetti.
• La valutazione dei controlli in fase progettuale fino alla definizione del Design Verification Plan & Report come elemento di ingresso per la validazione dei nuovi processi produttivi.
• La definizione delle priorità di intervento tramite l’Action priority

6. Optimization tramite la definizione degli interventi e valutazione della loro efficacia.

7. Result Documentation

Le 7 fasi del processo della Process FMEA:

1. Planning and Preparation Definizione dei processi/prodotti oggetto della PFMEA
• Le 5T

2. Structure Analysis
• Analisi della struttura processo/prodotto utilizzando iI Process Flow Diagram (macro e micro) per la definizione delle funzioni del processo fino a livello di micro-attività

3. Function Analysys
• Analisi funzionale processo/prodotto per la correlazione tra prodotto e processo.

4. Failure Analysis
Conduzione della Process FMEA per individuare:
• Il concetto di focus element e la catena effetto – failure - causa
• Le modalità di guasto
• Gli effetti delle modalità di guasto
• Le cause delle modalità di guasto

5. Risk Analysis tramite:
Valutazione della Severity degli effetti su:
• processi produttivo oggetto di analisi
veventuali ulteriori processi produttivi • Utilizzatore finale
Valutazione della frequenza delle cause di Failure Mode (Occurrence)
Valutazione dell’efficacia dei controlli in processo:
• Controlli Visivi
• Controlli per Attributi
• Controlli per Variabili
• Sistemi intrinsecamente sicuri (POKA YOKE)
• La definizione delle priorità di intervento tramite l’”Action priority)

6. Optimization tramite la definizione degli interventi e valutazione della loro efficacia

7. Documentation

DESCRIZIONE:

Il corso mira ad aiutare i membri delle organizzazioni che hanno un sistema di gestione qualità, o che intendono dotarsene, ad adeguarsi alla IATF 16949:2016 e consente di ottenere una comprensione critica e approfondita dei nuovi requisiti, allo scopo di valutarne gli aspetti applicativi e i possibili impatti.

Illustrazione della ISO 9001:2015
- Il concetto di rischio
- Contesto dell'Organizzazione e l’analisi dei rischi
- Leadership
- Pianificazione
- Supporto
- Attività operative
- Valutazione delle prestazioni
- Miglioramento

Illustrazione della IATF 16949:2016
- Gli schemi di certificazione automotive e l’evoluzione verso l’IATF 16949:2016
- L’approccio per processi del settore automotive
- Cenni sui manuali operativi specifici: APQP e Control Plan, PPAP, FMEA, SPC, MSA
- Il concetto di rischio: la sicurezza del prodotto
- Il contingency plan
- La gestione del rischio nello sviluppo del progetto:

DESCRIZIONE:

Il corso approfondisce temi cruciali considerando che nei processi di fabbricazione in serie è importante assicurare il rispetto delle specifiche di prodotto mediante l’utilizzo degli indici di “Capability” Pp-Ppk e Cp-Cpk.
In quest’ottica il corso si propone di fornire ai partecipanti le nozioni per impostare il controllo di un processo produttivo di serie.
Il riferimento utilizzato sarà il Manuale AIAG-SPC Ed. 2

Gli argomenti trattati prevedono l’approfondimento dei seguenti punti:

Distribuzioni e istogrammi
• Variabilità e distribuzione
• Popolazione e campioni
• Come costruire gli istogrammi e confrontarli con i limiti di specifica

Parametri per rappresentare le caratteristiche delle distribuzioni
• Media e deviazione standard: significato e metodo di calcolo
• La distribuzione normale e sue caratteristiche
• Indici di “process capability”: Pp/Ppk e Cp/Cpk

Le carte di controllo per variabili
• Tipi di carte di controllo per variabili
• Come si costruiscono e interpretano le carte di controllo per variabili
• Processi produttivi in controllo e fuori controllo statistico

DESCRIZIONE:

L’analisi delle proprietà statistiche dei sistemi di misura (MSA) è un requisito essenziale per potere determinare l’attendibilità dei risultati ottenuti mediante prove, controlli e collaudi.
Elemento centrale di quest’analisi è il calcolo dell’R&R (Ripetibilità e Riproducibilità) che è richiesto da tutti i costruttori di autoveicoli e di veicoli industriali.
Scopo del corso è di mettere in grado i partecipanti di analizzare i sistemi di misura secondo le richieste della normativa applicabile al settore automotive.
Il riferimento utilizzato sarà il Manuale AIAG-MSA Ed. 4

Gli argomenti trattati prevedono l’approfondimento dei seguenti punti:

Concetti base di Metrologia:
• Terminologia e concetti introduttivi
• I parametri essenziali di un sistema di misura: precisione, accuratezza, linearità, ripetibilità, riproducibilità

Le proprietà statistiche del processo di misurazione:
• Fondamenti per l’analisi della variabilità dei sistemi di misura (MSA)
• Criteri e metodi per la determinazione dell’R&R (Ripetibilità e Riproducibilità) per variabili
• Cenni sull’AGS (sistemi di misura per attributi)
• Esempio di compilazione di un R&R per variabili (ARM – Average Range Method)

DESCRIZIONE:

Il metodo 8D, sviluppato dalla Ford negli anni ‘80, è quello di gran lunga più diffuso nel settore automotive per risolvere problemi soprattutto, ma non solo, in ambito produttivo. Ciò dipende dalla completezza del metodo che consente di gestire problemi di tipo e complessità differenti, ma anche dalla sua relativa semplicità che consente di utilizzare team formati da personale non specializzato in problem solving, purché adeguatamente formato ed addestrato.
Il corso si propone di fornire ai partecipanti le conoscenze di base necessarie per affrontare e risolvere stabilmente problemi in ambito produttivo con la metodologia 8D.
L’approccio utilizzato sarà quello riportato nel “Global 8D Manual” Ford

L’approccio P-D-C-A e il metodo 8D per la risoluzione dei problemi in ambito produttivo

Le fasi dell’8-D:
• Le azioni immediate per evitare ripercussioni a valle
• La costituzione del team di lavoro
• La caratterizzazione e la quantificazione del problema
• Le azioni temporanee di contenimento: attuazione e verifica dell’efficacia
• L’individuazione delle “cause radice” e dei “punti di non rilevamento”
• L’individuazione e la verifica preliminare degli interventi da attuare
• L’attuazione e la validazione degli interventi decisi
• Le azioni per evitare il ripetersi del problema
• Il riconoscimento dell’impegno e dei risultati ottenuti dal team di lavoro

Analisi e discussione di casi studio aziendali: problemi affrontati e risolti con il metodo 8-D

DESCRIZIONE:

Il Fault Tree Analysis (FTA) – Analisi dell’Albero dei Guasti - è un metodo basato su strutture grafiche ramificate per identificare le condizioni che possono dare luogo a guasti di componenti/sistemi e analizzare cause, probabilità di accadimento e conseguenze.
Il metodo, complementare all’analisi FMEA, consiste nel determinare relazioni causa-effetto fra un evento di guasto a livello di componente/sistema – Top Event – e le combinazioni di guasto a livello inferiore – Intermediate or Basic Event – valutandone le modalità di propagazione.
Esso trova applicazione per guasti che avvengono durante il normale utilizzo ed è quindi legato alle analisi affidabilistiche degli elementi che formano il componente/- sistema in esame.
Il corso di propone di fornire ai partecipanti i concetti di base e le modalità di applicazione per impostare analisi FTA.
Il riferimento utilizzato sarà la VDA 4 “Quality Assurance prior to Serial Application”

Gli argomenti trattati prevedono l’approfondimento dei seguenti punti:

Concetti generali di affidabilità e richiami di statistica descrittiva
• Tassi di guasto e istogramma dei guasti
• MTTF ed MTBF
• Le distribuzioni più utilizzate nelle analisi affidabilistiche: normale, esponenziale, Weibull

L’albero dei guasti: analisi qualitativa e quantitativa
• Modelli serie e parallelo per l’analisi dell’affidabilità combinata di sistemi e componenti
• Calcolo della probabilità del “Top Event” in base all’affidabilità degli elementi costituenti
• I Minimal Cut-Sets: insiemi critici di eventi che portano al guasto
• Criteri di intervento per migliorare l’affidabilità

Analisi di casi aziendali
• Saranno presentati e discussi alcuni casi reali di analisi FTA

DESCRIZIONE:

Lo scopo del controllo qualità in accettazione, sia al ricevimento che sul prodotto finito, è di verificare che i lotti ricevuti o prodotti siano esenti da difetti o siano almeno di livello qualitativo uguale o migliore a quello convenuto fra le parti.
Per condurre questa verifica con la maggiore attendibilità possibile e ad un costo accettabile è indispensabile utilizzare metodi statistici consolidati, quali quelli riportati nelle ISO della serie 2859.
Il corso si propone di fornire ai partecipanti le conoscenze teoriche e pratiche per condurre collaudi per attributi secondo i criteri, i metodi e le tecniche riportate nella norma citata.

• Scopo e campo di applicazione delle norme ISO 2859
• Il collaudo per attributi
• La classificazione dei difetti
• Parametri caratteristici di un piano di campionamento
• La curva caratteristica operativa
• Il livello di qualità accettabile (LQA): significato e criteri di scelta
• La qualità media risultante (QMR) e relazione con l’LQA
• Piani di campionamento: semplice, doppio e multiplo
• Livelli di collaudo: ridotto, ordinario e rinforzato
• Utilizzo dei prospetti relativi ai piani di campionamento e ai livelli di collaudo

Saranno illustrati esempi tratti da realtà aziendali nel campo della produzione di serie

DESCRIZIONE:

Il corso propone una panoramica dei metodi applicati per lo sviluppo robusto di sistemi di controllo per unità propulsive automotive.
Vengono forniti gli elementi cardine della metodologia V-Cycle, universalmente riconosciuta dai costruttori automobilistici e dai fornitori di componenti, come processo standard che governa lo sviluppo dei sistemi elettronici e propulsivi, dal requisito alla manutenzione di prodotto.
Si approfondiscono poi le tematiche della progettazione Model-Based dei sistemi di controllo, lo standard Autosar, i sistemi di comunicazione fra unità elettroniche, e le metodologie e procedure di testing, verifica e validazione.
Infine vengono proposte una panoramica sui principi della norma ISO 26262 – Functional Safety e un cenno alle procedure di omologa dei veicoli.

Metodo V-Cycle
• Fasi del ciclo
• Stratificazione
• Virtualizzazione

Sviluppo del sistema di controllo
• Firmware
• Modellizzazione e regole
• Esempi

Autosar
• Informazioni di alto livello
• Strutture dello standard
• Architettura e concetti SW

Sistemi di comunicazione
• CAN
• LIN

Testing
• Tipologie di test
• Verification & Validation
• Macchine diagnostiche
• Protocolli di comunicazione diagnostica

Functional Safety – ISO 26262
• Introduzione alla normativa
• Safety Goal, Safety Mechanism
• ASIL

Omologazione dei veicoli
• Classificazioni
• Categorie omologative

DESCRIZIONE:

Il corso propone una panoramica esaustiva sullo scenario dell’elettrificazione nel settore dei veicoli stradali: una transizione tecnologica del settore del trasporto, che non ha precedenti nell’ultimo secolo industriale.
Le architetture di elettrificazione e le loro caratteristiche prestazionali vengono esaminate attraverso casi applicativi, così come le principali tipologie e tecnologie dei componenti chiave, quali i sistemi di trazione elettrica, i sistemi batteria e i sistemi di ricarica .

Scenario tecnologico
• Cenni sulle origini dei sistemi propulsivi elettrici e convenzionali
• Direttive legislative: restrizione delle emissioni inquinanti e CO2 in Europa e nel mondo
• Trend di riduzione della CO2 e posizionamento dei gruppi automobilistici

Architetture dei sistemi di motopropulsione elettrificati
• Tecnologie per la riduzione della CO2 nell’automobile
• Sistemi di motopropulsione elettrificati: classificazioni e tipologie
• Architetture dei sistemi di motopropulsione elettrificati

Sistemi di trazione elettrica
• Classificazione delle macchine elettriche
• Macchine elettriche asincrone
• Macchine elettriche sincrone
• Macchine elettriche per sistemi elettrificati

Sistemi Batteria
• Roadmap tecnologica: chimiche e formati
• Produttori e mercati
• Posizionamento dei gruppi automobilistici
• Componenti e breakdown dei costi dei sistemi batteria
• Parametri prestazionali
• Safety
• Fondamenti dei sistemi BMS – Battery Management System

Sistemi di ricarica
• Standard di ricarica, prese e connettori
• Modalità di ricarica
• Ricarica in alta potenza

DESCRIZIONE:

Il corso offre una panoramica sui principali aspetti dell’oleodinamica sia a livello di componenti che di sistemi. Attraverso un approccio multidisciplinare vengono descritti i principali aspetti costruttivi, di controllo, di implementazione e di trade-off performance vs. efficienza vs. costo nella progettazione e selezione di un sistema di attuazione oleodinamico.

Attraverso le caratteristiche dei fluidi idraulici e l’analisi dei criteri di selezione di un azionamento oleodinamico rispetto ad uno pneumatico o elettrico, vengono descritti i principali componenti oleodinamici dell’impianto come: pompe, motori, cilindri, valvole (proporzionali e servovalvole), accumulatori e filtri.
Saranno presentate le principali configurazioni dei circuiti oleodinamici, valve-controlled, pump-controlled e le trasmissioni idrostatiche, con un focus sugli aspetti di efficienza energetica.
Saranno inoltre descritti i principali schemi di controllo dei servomeccanismi idraulici (posizione, velocità e forza) e le loro performance sulla base dei componenti selezionati e degli algoritmi di controllo usati.
Verranno infine trattati alcuni argomenti stato dell’arte del settore, quali la water hydraulics, digital hydraulics, gli ammortizzatori magnetoreologici e le applicazioni dell’oleodinamica alla robotica.

SCOPE:

This training provides an overview of vehicle ride control employing smart semi-active damping systems (controlled dissipative elements which only require low energy input). In this context the term smart refers to the ability of these systems to tune the amount of damping in response to measured vehicle-ride and handling indicators.

The following issues will be discussed:
- ride comfort
- road holding
- road damage
- human body response to vibration
Two physically different dampers (magnetorheological and controlled friction) will be analysed by the perspectives of mechatronics and control. A multidisciplinary approach is adopted during the course and case studies are presented for on- and off-road vehicles. Finally a brief overview of semi-active damping technology will be presented concerning the field of seismic protection of buildings.